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  • IL SONNO DISTURBATO DEI BAMBINI

    16-06-2017
    infanzia

     

    Per dormire bene, il lattante ha bisogno di avere vicino una mamma serena, senza stress o ansie che rischierebbero di ripercuotersi sul bambino

     

    La prima cosa da chiedersi, quando un bambino ha un sonno disturbato, è che cosa gli stia provocando ansia. Bisogna sempre interrogarsi su quali siano le situazioni stressanti che riguardano la vita del bambino, il suo sviluppo, o la vita della sua famiglia, e che possono direttamente riflettersi su di lui.

     

    Dormire vicini

    Mettere a dormire da solo in una stanza buia un bimbo significa rispondere negativamente alle sue richieste di vicinanza e rassicurazione. L’indicazione sull’opportunità di separare di notte i bambini dalle madri, mettendoli “in cameretta”, soprattutto nei primi mesi di vita, è tipico di alcune culture e può essere causa di un sonno disturbato. Questa indicazione non ha alcuna giustificazione medica o educativa e può determinare la difficoltà ad addormentarsi favorendo risvegli con crisi di pianto.


     

    Di madre in figlio

    Ma i bimbi non sono tutti uguali: ci sono bimbi che non richiedono tanto la vicinanza e che riescono a dormire da soli subito, altri più tardi. Qual è la differenza? La differenza sta nel carattere di ognuno di loro. Questa è una caratteristica che, in gran parte, viene trasmessa dalla madre ai figli. Il bimbo caratterialmente ansioso, che spesso somiglia un po’ alla propria mamma (il papà in questo ha un suo peso, ma minore) o che nasce in un periodo di difficoltà della famiglia, avrà più bisogno di conforto nel periodo in cui si sviluppa l’ansia da separazione, e spesso potrà svegliarsi e presentare maggiori difficoltà ad addormentarsi.


     

    Aiutiamo le mamme

    Se si vuole aiutare un lattante a dormire, bisogna cominciare ad aiutare e a supportare la sua mamma. Il papà o anche una zia, le nonne, un’amica che si offra di tenere il bimbo qualche ora di giorno per consentire alla madre di fare un pisolino, o per aiutarla nelle mansioni domestiche, può essere la migliore cura per l’insonnia del lattante. Delle più comuni cause alla base di un sonno disturbato, e di come affrontarle, ce ne parlerà la pediatra Annamaria Moschetti nello speciale di 12 pagine dedicato al sonno dei bambini che verrà pubblicato sul prossimo numero di UPPA.

    La prima cosa da chiedersi, quando un bambino ha un sonno disturbato, è che cosa gli stia provocando ansia. Bisogna sempre interrogarsi su quali siano le situazioni stressanti che riguardano la vita del bambino, il suo sviluppo, o la vita della sua famiglia, e che possono direttamente riflettersi su di lui.

    Dormire vicini
    Mettere a dormire da solo in una stanza buia un bimbo significa rispondere negativamente alle sue richieste di vicinanza e rassicurazione. L’indicazione sull’opportunità di separare di notte i bambini dalle madri, mettendoli “in cameretta”, soprattutto nei primi mesi di vita, è tipico di alcune culture e può essere causa di un sonno disturbato. Questa indicazione non ha alcuna giustificazione medica o educativa e può determinare la difficoltà ad addormentarsi favorendo risvegli con crisi di pianto.

    Di madre in figlio
    Ma i bimbi non sono tutti uguali: ci sono bimbi che non richiedono tanto la vicinanza e che riescono a dormire da soli subito, altri più tardi. Qual è la differenza? La differenza sta nel carattere di ognuno di loro. Questa è una caratteristica che, in gran parte, viene trasmessa dalla madre ai figli. Il bimbo caratterialmente ansioso, che spesso somiglia un po’ alla propria mamma (il papà in questo ha un suo peso, ma minore) o che nasce in un periodo di difficoltà della famiglia, avrà più bisogno di conforto nel periodo in cui si sviluppa l’ansia da separazione, e spesso potrà svegliarsi e presentare maggiori difficoltà ad addormentarsi.

    Aiutiamo le mamme
    Se si vuole aiutare un lattante a dormire, bisogna cominciare ad aiutare e a supportare la sua mamma. Il papà o anche una zia, le nonne, un’amica che si offra di tenere il bimbo qualche ora di giorno per consentire alla madre di fare un pisolino, o per aiutarla nelle mansioni domestiche, può essere la migliore cura per l’insonnia del lattante. Delle più comuni cause alla base di un sonno disturbato, e di come affrontarle, ce ne parlerà la pediatra Annamaria Moschetti nello speciale di 12 pagine dedicato al sonno dei bambini che verrà pubblicato sul prossimo numero di UPPA.

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